Domenica 27 luglio 2025, ore 21.15
ROBERTA BALDIZZONE WHITE QUARTET: SOME PICTURES
Roberta Baldizzone (piano),
Domenica 27 luglio 2025, ore 21.15
ROBERTA BALDIZZONE WHITE QUARTET: SOME PICTURES
Roberta Baldizzone (piano),
Ingresso libero
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Il quartetto White Quartet, nato nel 2019 con il progetto Changing Textures, lavora essenzialmente su sperimentazioni di destrutturazione e riorganizzazione della forma, indagando le molteplici possibilità di incorporare l’improvvisazione all’interno della pagina scritta.
Ispirato al jazz di matrice europea, ma anche a tradizioni musicali molto lontane tra loro - da quella popolare, al rock, alla musica colta europea - il gruppo ha come obiettivo un tipo di ricerca che coinvolge il linguaggio piuttosto del genere, per restituire un prodotto musicale il più possibile personale. Nel suo ultimo progetto, Some Pictures, il quartetto esplora l’espressione musicale del linguaggio figurativo, il confluire dell’immagine in suono attraverso l’elaborazione di forma, colore e movimento.
Some Pictures è la seconda registrazione da leader di Roberta Baldizzone per l’etichetta ParmaFrontiere, con il suo White Quartet.
I brani, anche questa volta interamente nati dalle mani della pianista, offrono una visione più ampia della sua tavolozza compositiva. Il risultato è un’opera che abbraccia molteplici aspetti del jazz di matrice europea, dagli anni Settanta del Novecento fino alla contemporaneità, e che comprende molte sue contaminazioni. Questa volta il focus è rivolto alla narrazione, pur non abbandonando una forte predilezione per la sperimentazione.
Alla base dell’indagine musicale di questo disco restano infatti l’interagire di composizione e improvvisazione, la loro fusione all’interno della forma e una ricerca sugli impasti timbrici.
Some Pictures esplora l’universo delle immagini, siano esse scaturite da dipinti, ricordi o istantanee di accadimenti reali. Il confluire delle immagini in suono passa attraverso la sensibilità di quattro narratori, guidati da una partitura, ma lasciati liberi di raccontare la propria versione della storia, lungo le trame del tessuto musicale. Non si tratta tanto di musica descrittiva o di una sinestesia tra sfere sensoriali distinte, quanto di un pretesto per conferire movimento all’immagine e rendere la musica che ne trae origine quanto più possibile 'viva'.
Pianista, compositrice, improvvisatrice, Roberta Baldizzone intraprende lo studio del pianoforte con il M° Enrico Pesce ad Acqui Terme - sua città natale - e si diploma in pianoforte presso il Conservatorio ‘A. Boito’ di Parma sotto la guida del M° Sun Kyung Lee.
Consegue poi il Diploma Accademico di Secondo Livello in Jazz studiando pianoforte con il M° Alberto Tacchini e composizione con il M° Roberto Bonati. E’ inoltre diplomata in Didattica Strumentale presso l'ISSM ‘Vecchi-Tonelli’ di Modena e laureata in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha frequentato corsi, seminari e masterclass tenuti dai Maestri Giorgio Vercillo, Luca Sabatino, Giancarlo Tossani, Paolo Birro, Nico Morelli, Ivano Borgazzi, Roberto Dani, Misha Alperin, Franco D'Andrea, Bruno Tommaso, Gianluigi Trovesi, Barre Phillips, Graham Collier, Sidsel Endresen, Tor Yttredal. Fra i lavori che ha scritto e a cui ha partecipato ricordiamo: Flames not flowers (2009), PJF + LABA. Aiutiamoli a vivere (2011), Big Astronomy Band. I Want to Play What I Like to Hear- A Tribute to Bill Evans (2012), Roberta Baldizzone Ensemble. Concert for Culture (2013), Big Astronomy Band. Il suono improvviso (2015), R. Bonati Chironomic Orchestra. Salutando l'estate (2015), AJA Big Band. Cartoons, PJF Festival/ Rassegna Regio Young (2015/2018). International Jazz Day (2016), PJF. Cinque miniature (2016), Chironomic Ensemble, Il Jazz italiano per Amatrice. International Jazz Day (2017), Ro.Ga.Ro Trio. A love supreme (2017), Mephisto Ensemble. Storie di Jazz (2017), Mephisto Ensemble. Icaro...vola basso! (2017/2019), F. Camattini. Le Silence de l'Ange (2018), Ro.Ga.Ro Trio. 1918 end of the war? (2018), European Academy Ensemble. Lachrimae (2019), R. Bonati/R. Dani Ensemble. Changing Textures (2019), Roberta Baldizzone White Quartet. CEPI comes to Parma (2019), Barre Phillips Open Improvisors Orchestra. Storie di Jazz II (2020), PJF Ensemble. A costo di non tornare (2021), F. Camattini. Beyond the Images (2021), Roberta Baldizzone Quartet, Premio Internazionale Giorgio Gaslini. Il vento soffia dove vuole (2022), colonna sonora di L. Giovanardi, Some Pictures (2023), Roberta Baldizzone White Quartet. Dal singolo al molteplice, dall' Unico all'Universo - Italia Jazz - progetto Le città (in)visibili (2023), Chironomic Orchestra. Double Wind (2024), Elena Rosselli Sextet. Heart of Darkness (2024), Chironomic Orchestra, ParmaJazzFrontiere Festival. Arsenal (2025), Chironomic Orchestra.
Gabriele Fava è un sassofonista, compositore e arrangiatore laureato in sassofono jazz presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma e il Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo. Durante il suo percorso di studi, ha avuto l'opportunità di perfezionarsi e collaborare con musicisti di grande calibro come Roberto Bonati, Roberto Dani, Alberto Tacchini, Emiliano Vernizzi, Fabio Petretti e Massimo Morganti.
Vincitore del Conad Jazz Contest (Edizione 2014) al festival di Umbria Jazz e della borsa di studio durante i corsi estivi all’Accademia Nazionale di Jazz di Siena, ha partecipato e collaborato a diverse formazioni musicali e situazioni di rilievo, tra cui Parma Frontiere Orchestra, Roberto Bonati - Madreperla Trio, Chironomic Orchestra, Jazz’on Parma Orchestra, Civica Jazz Band e Venezze Jazz Big Band. Si è esibito in eventi di grande importanza e in luoghi rinomati come Umbria Jazz, Siena Jazz, Parma Jazz Frontiere, Novara Jazz, Venezze Jazz Festival, Ah-um Jazz Festival, JazzMi, Festival Verdi, Jazz and Joy. Nel corso degli anni ha collaborato e preso parte a vari progetti con artisti del calibro di Roberto Bonati, Barre Philips (CEPI), Roberto Dani, Anthony Moreno, Emilio Soana, Alberto Mandarini, Riccardo Luppi, Beppe Di Benedetto, Gegè Telesforo, Fabrizio Bosso, Enrico Intra e Javier Girotto.
Nel 2020, pubblica il suo primo disco da leader, I Can See the Darkness Fall, sotto il nome di Gabriele Fava Group. Nel 2025 esce il suo secondo disco, At the First Light of Day. Attualmente, è impegnato in attività concertistiche e nello studio, sperimentazione e rielaborazione della musica di matrice popolare. È attivo anche in ambito didattico e, dal 2023, è docente di sassofono jazz presso l’associazione Jazz’on Parma Orchestra.
Michele Bonifati, classe 1989, si è diplomato con lode in Discipline Musicali Jazz presso il Biennio del Conservatorio “Arrigo Boito”di Parma dopo aver svolto il Triennio di primo livello in “Jazz e Musiche Improvvisate” presso il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrarra.
Si è esibito all’interno di rassegne come: Shanghai Spring International Music Festival, EFG London Jazz Festival, Getxo Jazz Festival, Edinburgh Jazz and Blues Festival, Italy Meets Balkan (Tirana), Ashkenaz Festival (Toronto, Canada), Foligno Young Jazz, Opus Jazz Club (Budapest), Mantova Jazz, Parma Jazz Frontiere, JAZZ(s)RA Festival (Annecy, Francia), Bergamo Jazz, Veneto Jazz, Fano Jazz By The Sea, Lugocontemporanea, Torrione Jazz Club (Ferrara), Viterbo JazzUp Festival, Clusone Jazz Festival, Novara Jazz, La Grande Notte del Jazz (Brescia), Ah Um Jazz Festival. Ha suonato a fianco di musicisti come: Dave Douglas, Frank London, Stefano Battaglia, Javier Girotto, Enrico Fink, Tino Tracanna, Dudù Kouate, Pasquale Mirra, Marcello Allulli, Francesco Bearzatti, Guglielmo Pagnozzi.
Nel 2023 esce il suo primo disco da band leader, Three Knots, col gruppo Michele Bonifati Emong, che viene selezionato all’interno di Nuova Generazione Jazz 2023 che ne ha promosso la circuitazione in Italia e all’estero. Michele è stato votato come Miglior Nuovo talento per il tradizionale referendum di Musica Jazz TOP JAZZ nell’anno 2023. Assieme a Giacomo Papetti e Filippo Sala è membro del collettivo Mopoke che esordisce discograficamente nel 2021 con Trovare, interamente composto da brani originali dei tre musicisti. Dal 2016 è membro del trio di Andrea Grossi, Blend 3.
Marcello Canuti, nato a Parma nel 1987, ha iniziato a studiare percussioni classiche all’età di 14 anni con Danilo Grassi e Gian Luca Ubaldi. Successivamente si è diplomato in Music performance al Music Academy 2000 di Bologna studiando con Max Govoni, Bruno Farinelli e Paolo Valli. Nel 2015 studia con Alfredo Golino a Brescia e, l'anno successivo, si laurea con lode in Batteria Pop al Triennio accademico del Conservatorio di Musica ‘A. Boito’ di Parma con Lele Melotti. Nel 2019, presso lo stesso conservatorio, consegue la laurea biennale in Discipline Jazz studiando batteria con Roberto Dani e composizione con Roberto Bonati.
Ha suonato, tra gli altri, con Jack Trivella and the brandinas, Paul mad gang, Mephisto Ensamble, Scuola APM di Saluzzo, Rossana Casale, Emiliano Vernizzi, Zerbini Big Band, Gabriele Fava, Roberta Baldizzone, Hot Vinyl combo, 69 bus, Cinzano Five.